Chi sono
Un giocatore
Mi chiamo Gabriele Nero, e la mia vita professionale per me è un gioco.
Sia chiaro, il più serio e impegnativo dei giochi. Ma pur sempre un gioco. E finché mi diverto, continuerò a giocare.
Per giocare, ho assoluto bisogno di avere intorno a me una squadra, degli avversari, degli interlocutori: insomma, per fare il mio lavoro ho bisogno di costruire relazioni umane.
Ti racconto brevemente il mio percorso: sarà utile per farti percepire meglio chi sono e cosa posso fare per te.
Dal prodotto al processo, fino al desiderio di libertà
Sono stato il più classico degli studenti svogliati, almeno fino all’università, dove ho conseguito la mia laurea in ingegneria biomedica.
Gli amici diventavano clienti, i clienti diventavano amici.
Fotocopie
Dopo uno stage di 3 mesi in Tyco Healtcare Italia senza riconferma, decido di intraprendere un’esperienza completamente al di fuori delle mie competenze tecniche: venditore di fotocopiatrici. Esatto, ed è proprio qui che inizia il gioco.
Non ero certo il miglior conoscitore del prodotto, ma è qui che ho iniziato a capire l’importanza dell’empatia nei rapporti lavorativi: gli amici diventavano clienti, i clienti diventavano amici.
Prodotti
Dopo aver praticamente monopolizzato il mercato di Milano, arriva la seconda chiamata di Tyco: Sales Product Specialist.
Macchina aziendale, stipendio sicuro, fatturavo da solo in Lombardia quanto i competitor fatturavano in tutta Italia.
Sono anni di grande crescita e maturazione personale e professionale; passo dalle vendite al marketing, alle vendite di nuovo fino ad arrivare allo sviluppo di terapie e nuove piattaforme.
In questi anni, passo moltissimo tempo con i chirurghi in sala operatoria: vendendo prodotti ad alto contenuto tecnologico mi era essenziale capire di cosa avessero bisogno. Vendevo prodotti ad alto contenuto tecnologico e quindi molto cari rispetto alle pratiche cliniche esistenti.
Ma iniziavo a capire che, pur vendendo prodotti, il mio interesse principale erano i processi: mi sposto nelle amministrazioni ed inizio a creare modelli di business e sistemi di comparazione dei costi.
Processi
Arriva quindi il momento di cambiare: rifiuto il cambio di reparto offertomi dall’azienda e prendo la mobilità, unendomi ad una agenzia commerciale molto forte in sanità in Lombardia.
In breve tempo, oltre ad essere agenti per Covidien (ex Tyco) lo diventiamo anche di KCI, che aveva appena acquisito Systagenix e Lifecell. Nell’arco di breve tempo grazie ai risultati straordinari in termini di fatturato e di team performance, l’azienda decide di assumermi per lo sviluppo di nuove linee di prodotti di medicina rigenerativa: in 6 mesi vengo nominato Commercial Manager e poi General Manager Italia.
Due anni, fatturato raddoppiato e spese ridotte a un sesto: finalmente mi occupavo di processi e il successo era raggiunto, ma sentivo di aver perso la libertà.
Mi accordo con l’azienda per uscire, e torno a fare il consulente medico. Ma le vecchie abitudini sono dure a morire: mi chiama Klox Medical Technologies e mi offre il posto da direttore commerciale. Dopo un anno, divento AD, di nuovo.
Ribalto completamente l’azienda: aggiorno i prodotti per renderli più fruibili, rendo più chiari e brevi i processi, creo corsi dove sono i pari grado a spiegare l’utilizzo dei dispositivi: sanitari ad altri sanitari, medici con medici, infermieri con infermieri, amministrativi che imparano da altri amministrativi.
Il primo anno decido di liquidare in busta paga il 90% del bonus variabile a tutti; il secondo anno, tutti raggiungono il target prefissato.
In questo periodo, ho avuto la possibilità di entrare in contatto con istituzioni come le commissioni Sanità al Senato, il ministero della Salute, assessorati ed assessori regionali, approfondendo tecnica di approccio, tecnicismi della politica, rapporti e processi.
Libertà
Dopo due anni, mi trovo ancora una volta a fare i conti con il mio desiderio di libertà, finalmente per l’ultima volta.
Ho capito definitivamente che, in realtà, il punto non era più il gioco, ma la voglia di rimettersi in gioco.
E ora sono qui, a mettere a disposizione la mia esperienza, le mie competenze e la mia capacità di leggere i processi a disposizione delle aziende sanitarie e farmaceutiche.
Finalmente da battitore libero.
Il punto non era più il gioco, ma la voglia di rimettersi in gioco.
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